Curiosità sull’Inter: che cosa si sa della squadra nerazzurra? Come è nata?

Tra le squadre della serie A di calcio, l’Inter risulta al secondo posto, dopo la Juventus, con più di quattro milioni di tifosi, ma ci sono delle curiosità sulla squadra che nemmeno loro sanno. Ma quando è nata? Quando ha vinto per la prima volta un campionato? Che voci girano su di essa?
Gli inizi
Questa squadra è nata il 9 marzo del 1908, quando un gruppo che comprendeva quarantatré ex soci del Milan decisero di fondare un nuovo sodalizio calcistico, il Foot-Ball Club Internazionale di Milano. Visto che doveva assumere un carattere cosmopolita, il giorno dell’inaugurazione, il pittore e uno dei fondatori Giorgio Muggiani, dichiarò che si sarebbe chiamata “Internazionale”.
La prima casa dell’Inter ebbe sede al numero 15 in via Ripa Ticinese, ed il suo primo Presidente fu Giovanni Paramithiotti, un ebreo veneziano che la squadra soprannominò “Toccaferro”, in quanto lo si riteneva artefice delle sue sconfitte. Egli rimase in carica solo un anno, ma ciò non impedì all’Inter di perdere. Il primo successo nella sua storia si ebbe contro la Juventus, nel 1908, e ne seguirono altre undici consecutive.
Tra i suoi primi giocatori, da annoverare tra i migliori, uno dotato di una buona tecnica, fu Leopoldo Conti, soprannominato Poldino, ala destra dal 1919 al 1931, che fece 75 reti. Per lui ci fu una vera e propria disputa sul calcio mercato e persino Mussolini lo lodò per il suo forte temperamento.
I protagonisti
Dai suoi inizi a oggi si potrebbero citare vari fatti o personaggi dell’Inter, tanto da riempire un libro, ma se ne possono citare alcuni. Tra questi, uno da nominare è Árpád Weisz, allenatore della squadra dal 1926 al 1931, noto come l’allenatore che fa impazzire il mondo. Ma era di origini ebraiche e per sfuggire alle persecuzioni fuggì in Olanda, ma da lì fu catturato e deportato al campo di Auschwitz con la sua famiglia, dove morì.
Negli anni Trenta, uno dei suoi giocatori fu Bernardo Poli, sergente aviatore e terzino al e robusto, bravo sia nel recuperare le fasi che nel gioco aereo. Nel 1942 si trasferì allo Spezia e due anni dopo morì in un incidente, lasciando moglie e figlia.
Nel 1951 l’Inter fa il suo debutto cinematografico, quando Marchesi e Metz girarono Milano Miliardaria, la storia di un fotografo milanese e di un barbiere napoletano, tifosi dell’Inter e del Napoli, rispettivamente, che alla vigilia di una partita tra le due squadre scommettono e si giocano moglie e bottega. Ma la moglie del fotografo lo viene a sapere e decide di cambiare i termini della scommessa: se l’Inter vince, metterò la corna al marito. Di contorno alla storia, ci sono la vecchia Arana di Napoli e i cartelloni dei tifosi.
Un uomo simbolo degli anni Sessanta, all’Inter, fu Giacinto Facchetti, che diede della squadra un’immagine buona e vincente. Era un buon attaccante, dal fisico imponente e una faccia d’angelo, pronto sempre a offendere o difendere, vincendo tutto quello che poteva.
La prima giornalista a parlare di calcio negli anni Ottanta, smantellando il mito che solo gli uomini si appassionato al calcio, fu Renata Fraizzoli, nota come la “lady di ferro”, che in principio fu un’appassionata di corsi dai cavalli, ma il marito le trasmise l’amore per il calcio e alla squadra nerazzurra, che seguiva a tutte le trasferte.