Normativa estintori: cosa dice la legge e cosa devono sapere aziende e privati
La sicurezza antincendio è una responsabilità importante per aziende, attività commerciali, enti pubblici e anche contesti residenziali. Gli estintori sono strumenti fondamentali di primo intervento, ma la loro presenza non basta: è necessario che siano installati correttamente, manutenuti con regolarità e in linea con la normativa vigente. In questo articolo, scopriamo quali sono le norme attualmente in vigore in Italia, quali obblighi comportano e cosa fare per essere sempre in regola.
Le normative antincendio attualmente in vigore
Negli ultimi anni la normativa antincendio è stata aggiornata con tre nuovi decreti, che dal 2022 hanno abrogato il precedente DM 10 marzo 1998:
- DM 1 settembre 2021 (“Decreto Controlli”)
Regola la manutenzione e il controllo degli impianti e attrezzature antincendio, compresi gli estintori. Stabilisce requisiti per le ditte manutentrici e i tecnici qualificati. - DM 2 settembre 2021 (“Decreto GSA”)
Riguarda la gestione della sicurezza antincendio durante l’esercizio dell’attività lavorativa, inclusa la formazione degli addetti antincendio. - DM 3 settembre 2021 (“Decreto Minicodice”)
Fornisce i criteri generali per la valutazione e gestione del rischio incendio nei luoghi di lavoro, sostituendo le indicazioni precedenti.
A queste disposizioni si affianca la norma tecnica di riferimento:
- UNI 9994-1:2024
Regola nel dettaglio installazione, controllo, revisione e collaudo degli estintori portatili, con aggiornamenti su periodicità, tracciabilità e procedure.
Chi è obbligato a installare estintori?
Secondo la normativa vigente, ogni luogo di lavoro – dall’ufficio alla fabbrica, dal negozio al magazzino – deve essere dotato di un numero adeguato di estintori, in base al rischio incendio e alla superficie.
Sono tenuti a rispettare la normativa anche:
- Attività aperte al pubblico (es. bar, ristoranti, alberghi).
- Condomini con autorimesse o impianti tecnici comuni.
- Enti scolastici, strutture sanitarie, pubbliche amministrazioni.
L’obbligo vale anche per molti ambienti non lavorativi, se classificati come a rischio.
Quanti estintori servono e dove vanno posizionati
La quantità e la tipologia di estintori devono essere determinati in base a:
- Superficie del locale;
- Piano di evacuazione e compartimentazione antincendio;
- Tipologia di attività (e materiali presenti);
- Classificazione del rischio: basso, medio o elevato.
Le principali regole di installazione previste dalla UNI 9994-1:2024 sono:
- Gli estintori devono essere ben visibili, facilmente accessibili e segnalati con cartellonistica a norma.
- L’altezza di installazione non deve superare i 1,5 m dalla maniglia.
- La distanza massima da percorrere per raggiungerne uno non deve superare i 30 metri.
- È consigliata la presenza di almeno un estintore per piano.
Chi è responsabile della conformità?
La responsabilità della corretta gestione degli estintori spetta a:
- Datore di lavoro nelle aziende, ai sensi del D.Lgs. 81/2008;
- Amministratore di condominio, in caso di parti comuni soggette a rischio;
- Titolare dell’attività nel caso di liberi professionisti, artigiani o esercenti.
La legge prevede inoltre la nomina di una figura addetta alla gestione delle emergenze (addetto antincendio), che deve essere formata con corsi specifici come stabilito dal DM 2/9/2021.
Manutenzione degli estintori: cosa prevede il DM 1/9/2021
La manutenzione è obbligatoria e deve essere eseguita da personale qualificato. Le fasi principali sono:
- Sorveglianza (mensile): controllo visivo da parte del personale interno.
- Controllo periodico (almeno ogni 6 mesi): effettuato da tecnici manutentori.
- Revisione programmata:
- Estintori a polvere: ogni 36 mesi;
- Estintori a CO₂: ogni 60 mesi;
- Estintori a schiuma/acqua: ogni 18-24 mesi.
- Collaudo:
- Estintori a pressione permanente: ogni 6 anni;
- Estintori a pressione interna: ogni 12 anni.
Tutti gli interventi devono essere registrati su apposito cartellino e nel registro dei controlli antincendio.
Cosa rischia chi non è in regola
Il mancato rispetto delle norme può comportare:
- Sanzioni amministrative, in caso di ispezioni da parte dei Vigili del Fuoco o della ASL;
- Sospensione dell’attività, se si rilevano gravi carenze di sicurezza;
- Responsabilità penali in caso di incidenti con lesioni;
- Perdita della copertura assicurativa per danni da incendio, se l’estintore era inefficiente o non manutenuto.
Come mettersi in regola (e restarci)
Ecco alcune buone pratiche per garantire il rispetto della normativa:
- Rivolgersi a un’azienda specializzata per installazione e manutenzione certificata.
- Effettuare una valutazione del rischio incendio aggiornata, anche in ambienti piccoli.
- Formare il personale con corsi specifici previsti dalla legge.
- Tenere sempre aggiornato il registro dei controlli e gli attestati di formazione.
Un partner esperto come Cipierre Srl (https://www.cipierresrl.it/ ), con oltre 40 anni di esperienza nella sicurezza antincendio, può offrire una gestione completa e conforme alla normativa vigente.
La normativa sugli estintori è stata recentemente aggiornata per garantire maggiore sicurezza e professionalità nella prevenzione incendi. Aziende e privati devono conoscere i propri obblighi per evitare sanzioni e proteggere persone e ambienti. Con la consulenza di tecnici qualificati e una manutenzione regolare, è possibile essere sempre in regola e pronti ad affrontare qualsiasi emergenza.