Ottobre 28, 2025

La cura per il cheratocono: consigli e informazioni utili

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cheratocono

Il cheratocono trova cura mediante le operazioni di Cross Linking. Questa pratica mira a dare maggiore resistenza alla cornea. Questa operazione, quindi, è un intervento che va a rafforzare la cornea, favorendo la formazione di numerosi legami fra le fibre di collagene che la compongono. Un esempio pratico si può dare immaginando di voler rinforzare una casa legando fra loro i pilastri per donare alla struttura della casa più resistenza.

Iniziamo dalla definizione del cheratocono: questa è una malattia diffusa nella quale la cornea si deforma e assottiglia col tempo giungendo sino a una perdita della vista progressiva. Il cheratocono è causato da una fragilità genetica a carico delle molecole di collagene che costituiscono la cornea oppure a dei traumatismi ripetuti che vanno a deformare la cornea già più fragile in partenza. Grazie al progresso e alla ricerca, ad oggi questa malattia si cura con interventi non invasivi preso centri specializzati come Mvm Roma.

Sfregarsi gli occhi aumenta il cheratocono: trattamento conservativo

In molti casi, esiste una strategia di cura per il cheratocono che evita il ricorso ad un intervento. Si tratta di ridurre i ripetuti traumatismi sulla cornea. Ciò consiste ad esempio nell’interrompere l’abitudine di sfregarsi gli occhi. Chi soffre di cheratocono, spesso, soffre anche di congiuntiviti che portano prurito e vari fastidi i quali trovano sollievo, appunto, sfregando gli occhi. Purtroppo, questo gesto porta ad un peggioramento della malattia e della vista. Interrompendo questa abitudine, spesso, si osserva un miglioramento sulla topografia corneale. Altra abitudine da evitare è dormire a pancia in giù e con il viso sul cuscino; infatti questa posizione si associa spesso ad un traumatismo ripetuto che può portare al peggioramento della vista.

Cross Linking del Cheratocono: quando?

Nei casi in cui questo trattamento conservativo non sia sufficiente a garantire dei risultati, allora, è necessario sottoporsi all’intervento. Come abbiamo detto, oggi esistono numerosi interventi poco invasivi per curare il cheratocono.

Il Cross Linking, appunto, è uno di questi. Oggi, tuttavia viene suggerito spesso come la soluzione per tutti i pazienti affetti da cheratocono. Purtroppo non è così. Quando il Cheratocono è in stadio avanzato e la vista è già compromessa, il Cross Linking non basta. I pazienti ideali per il Cross Linking quindi si ritrovano tra coloro che si trovano in una fase iniziale del cheratocono e che, purtroppo, non sono riusciti ad evitare la sua progressione, nonostante si siano preoccupati di effettuare i trattamenti conservativi che dovrebbero comportare un cambiamento nelle proprie abitudini di vita.

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